Come preparare un viaggio di caccia all’estero: parte 2

Come preparare un viaggio di caccia all’estero: Il mio Safari in Sud Africa Parte 2

 

Indice

  1. Requisiti di un safari in Sud Africa
  2. Scelta delle armi
  3. Scelta dei cannocchiali
  4. Scelta dei binocoli

 

Requisiti di un safari in Sud Africa

Un safari in Sud Africa rimane sempre il viaggio dei sogni che ogni cacciatore desidera effettuare con tutte le sue forze, sia per la bellezza dei paesaggi che per la varietà (e unicità) delle prede.

A differenza di una tradizionale battuta di caccia che ha unicamente lo scopo di uccidere le prede, il safari si propone anche altri obiettivi, come ad esempio realizzare un’escursione naturalistica, sempre con la finalità di avvistare e cacciare la fauna selvatica, ma anche di produrre reportage fotografici.

In lingua originale, il vocabolo “safari” significa “lungo viaggio” appunto ricollegandosi alle grandi distanze che il cacciatore deve affrontare per raggiungere le varie prede, perfettamente inserite nel contesto ambientale.

Ovviamente un’esperienza di questo genere presuppone una scrupolosa preparazione riguardante non soltanto lo studio degli itinerari da seguire, ma soprattutto dell’attrezzatura necessaria per vivere al meglio tutte le opportunità che vengono offerte.

Oltre che sfruttando l’impiego di veicoli fuoristrada, un safari in Sud Africa deve necessariamente venire affrontato a piedi, per avere l’occasione di osservare nelle migliori condizioni l’habitat dei selvatici, i loro movimenti e le abitudini che possono facilitare le azioni di caccia.

Una volta stabilito l’itinerario è quindi indispensabile pensare alla parte più tecnica dell’escursione, programmando con estrema attenzione tutto quello che potrà servire poiché una volta arrivati sul posto non sempre è possibile reperire quello di cui si ha bisogno.

Si parla quindi di abbigliamento, di armi, di munizioni, e di tutti i supporti d’osservazione, come cannocchiali e binocoli, strumenti indispensabili per visualizzare le prede osservandole a debita distanza.

Il cacciatore deve sapersi muovere sia alla cerca dei selvatici che alla ferma, dopo averli individuati e nell’attesa di sparare, valutando quindi tutti i dispositivi utili in entrambe le situazioni, mettendo sempre in primo piano la sua sicurezza, oltre che la personale soddisfazione.

 

Scelta delle armi

Il presupposto fondamentale per organizzare l’aspetto principale del safari è quello di porre particolare attenzione al binomio arma-calibro.

È consigliabile orientarsi verso armi flessibili, in grado di sparare bene e in maniera estremamente precisa, sia a media che a lunga distanza in relazione al fatto che alcune prede vengono cacciate alla cerca (stalking) mentre altre vengono cacciate con la tecnica dell’aspetto.

Uno dei calibri più indicati è il 308, che consente di indirizzarsi ad esempio verso un’arma leggera e maneggevole come Saphire Extended Range in 308 appunto, che si distingue per la sua canna lunga in grado di consentire grande precisione.

L’intero sistema di attacchi di base integrata Picatinny, garantisce la massima flessibilità che, insieme alla notevole maneggevolezza, fa di questa arma un dispositivo davvero eccellente.

Essendo dotata di una parte del calcio modificabile, consente di regolare la base al tumble, assicurando un ottimo grip e un’estrema portabilità, che nulla toglie alla sua indiscutibile efficacia.

Ergonomica, dotata di dorso regolabile e facilmente personalizzabile, questa carabina può venire utilizzata alternativamente da due persone, offrendo così l’opportunità a una di sparare e all’altre di effettuare delle riprese.

La sua particolare conformazione permette qualsiasi genere di caccia, sia alla cerca (quando è necessario percorrere chilometri per localizzare la preda), sia all’attesa del passaggio dei selvatici già individuati.

Il calibro 309 si conferma l’opzione ideale per efficacia e flessibilità, è dolce nel rinculo e molto preciso, praticamente perfetto per questo tipo di safari.

Le munizioni, che devono essere selezionate in base a un adeguato studio del territorio con particolare riguardo alle distanze medie di tiro e alle tecniche impiegate, possono essere cartucce con palla 180 grani di Homady SST, precisissime e dotate di un peso medio-massimo, indicato in particolare con canne multi radiali.

Si tratta di proiettili lenti e pesanti, particolarmente indicati su animali di grossa mole per la loro elevata prenotazione ed estrema espansione, grazie alla loro struttura a tombacco leggero e sottile che espandendosi cede energia.

Affrontando un safari dove si è costretti a confrontarsi con selvatici di grandi dimensioni, spesso molto distanti dalla postazione di tiro e separati da una rigogliosa vegetazione, l’SST viene considerato un proiettile ideale.

 

Scelta dei cannocchiali

I cannocchiali più indicati per una battuta di caccia-safari devono collegarsi alle due modalità operative dello stalking (cerca) e dell’appostamento.

Questo fatto implica una netta distinzione sia per quanto riguarda le caratteristiche tecniche che per il reticolo balistico e la luminosità.

Per la cerca un dispositivo molto adatto è il Leupold, mentre per l’appostamento il migliore è lo Yukon Jaeger.

Il primo si caratterizza per la presenza di attacchi VRV di seconda generazione a sgancio rapido, ideali per la caccia alla cerca che riguarda le prede più difficili.

Passando al secondo tipo di attività venatoria (caccia all’aspetto) è più indicato lo Yukon Jaeger, un prodotto molto versatile che presenta agganci facilmente gestibili.

Il Leupold Vx5hd3 15×44 con reticolo viene valutato uno degli strumenti più indicati per questo tipo di caccia durante il giorno, in quanto non è illuminabile.

Nonostante questo si mostra sufficientemente luminoso per la tipologia di luce in cui avviene la cerca, anche perché è dotato di lenti trattate, adattissime alla luce africana, caratterizzata da calore e multiriverbero.

Inoltre esso è fornito di un sistema di torrette di supporto al reticolo balistico particolarmente sofisticato e di grande resa.

Lo Yukon Jaeger si conferma un cannocchiale eccellente per il suo ottimo rapporto qualità/prezzo, in particolare il modello 3-12×56 fornito di un apprezzabile reticolo balistico, anche se ha un peso maggiore è luminosissimo e quindi trova largo impiego al crepuscolo e grazie alla presenza di un puntino centrabile illuminabile consente di vedere anche al buio completo.

Montabile su un calibro 308, esso è dotato di un reticolo balistico gestibile con grande semplicità.

 

Scelta dei binocoli

Affrontando un safari, si pone l’esigenza non soltanto di cacciare e uccidere le prede ma anche di selezionarle in base al loro aspetto per ricavare dei trofei di buona qualità.

Ecco perché l’impiego dei binocoli assume un ruolo di estrema rilevanza in grado di condizionare notevolmente la loro scelta.

Il modello Leica 10×42 con telemetro integrato consiste in un prodotto assolutamente consigliabile per questo genere di attività venatoria anche se il suo peso è piuttosto elevato.

Grazie alla presenza di un’ampia bretella di sostegno, il binocolo può essere trasportato agevolmente senza caricare troppo le spalle, confermandosi lo strumento ideale per la caccia e la cerca in Africa.

Oltre a essere luminosissimo esso possiede delle lenti di elevata qualità e un telemetro molto semplice che quantizza in metri o in yarde tutte le distanze.

Particolarmente indicato per la cerca, esso può essere utilizzato anche per l’appostamento, dato che consente di prendere velocemente le misure rendendosi conto delle distanze di tiro in tempi limitati. Queste esigenze sono fondamentali in qualsiasi safari.

Lo Yukon Solaris 7×50 è un binocolo molto leggero ma nello stesso tempo robusto con una luminosità maggiore rispetto al precedente (50 contro 42).

Per la luce africana le prestazioni di questo dispositivo sono perfette, anche se non particolarmente sofisticate, soprattutto per quanto riguarda la luminosità.

Tenendo conto che in Africa si caccia per il 90% dei casi in condizioni più che ottime di luce, spesso non è necessario disporre di strumenti estremamente perfezionati, poiché è sufficiente che essi garantiscano le prestazioni di base per le aberrazioni cromatiche e per le deformazioni causate dalla lunga distanza.

Anche questo binocolo è fornito di una bretella ergonomica che lo sostiene efficacemente senza appesantire le spalle, una condizione necessaria per la fase di caccia alla cerca quando bisogna percorrere lunghe distanze in condizioni climatiche spesso estreme.

Il terzo binocolo indicato per caccia-safari in Sudafrica è un binocolo night and day con zoom 4-16×50, ideale per le ore diurne ma che offre buone prestazioni anche al crepuscolo.

Pur appartenendo a una fascia economica di prezzo, è dotato di una tecnologia molto avanzata indispensabile per osservare i selvatici da notevoli distanze.

Siccome gli animali si spostano in continuazione spesso è difficile seguirli specialmente quando gli zoom sono molto pronunciati.

Anche se in alcuni casi possono essere montati su cavalletto, questi dispositivi risultano ben più maneggevoli se manovrati autonomamente, anche perché il cavalletto limita i movimenti e fa rumore, spaventando spesso le prede.

Per osservazioni e riprese a mano libera è necessario rimanere fermi appoggiando i gomiti sul petto, in modo da evitare oscillazioni.

Questo dispositivo funziona con tre batterie CR123 che tendono a esaurirsi velocemente ma che possono venire sostituite con il Battery Pack che consente di sfruttare una maggiore autonomia.

In questo modo si ha la garanzia di poter disporre dell’apparecchio per tutta la battuta di caccia, avendo soltanto l’accortezza di sostituire le batterie esaurite.


Per organizzare un safari è quindi indispensabile pianificare con cura tutte le varie fasi e scegliere adeguatamente i dispositivi da portarsi dietro tenendo conto sopratutto che nelle zone africane non è facile trovare apparecchiature di un certo tipo.

Per non farsi trovare impreparati è quindi necessario rivolgersi a strutture specializzate in questo settore.

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